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Inaugurazione Mostra "Mosè Bianchi a Brugherio. Il ritratto del parroco Gian Andrea Nova"

Data: 11 ottobre 2014 16.00 a 19.00

Ubicazione: Galleria Espositiva di Palazzo Ghirlanda-Silva

"1838-1878: un tuffo nella Brugherio e tra la gente dell'epoca": è questa l'essenza della mostra che ruota attorno al ritratto del parroco Gian Andrea Nova - il protagonista assoluto insieme al pittore che lo ha consegnato ai posteri, il monzese Mosè Bianchi - ma che ha come sfondo una serie di testimonianze che lo ricollocano negli anni in cui i nostri avi erano affidati alla sua cura pastorale.
Organizzata dal Comune di Brugherio/Assessorato alle Politiche culturali e Partecipazione con la Parrocchia San Bartolomeo e l'Associazione Kairós, la mostra gode del patrocinio del *Pontificio Consiglio della Cultura, della Regione Lombardia, della Provincia di Monza e Brianza e del Comune di Monza.
Ma vediamo di ripercorrere le tappe che hanno portato all'allestimento di questa esposizione che verrà inaugurata sabato 11 ottobre - alle ore 16 - presso la Galleria espositiva di Palazzo Ghirlanda-Silva (Biblioteca civica) proprio in concomitanza con le feste patronali.

Ricerca e ritrovamento
La ricerca del quadro di Mosè Bianchi è iniziata dopo aver letto alcune pagine del primo libro dei Chronicon, presente nell'archivio della Parrocchia San Bartolomeo, che riporta i fatti salienti riguardanti la parrocchia a partire dal luglio 1898.
Nell'agosto 1930 viene scritta questa annotazione: "Riparazione, restaurazione di parecchi quadri di un certo valore (tolti dalla Chiesa parrocchiale fin dal 1922 dal parroco Don Giuseppe Camagni dove erano trascuratissimi e collocati fin da allora nella sala della casa parrocchiale), compiuta dal Signor Paganetti di Monza. Alcuni (come il ritratto del Parroco Nova, opera pregevole di Mosè Bianchi) erano quasi irriconoscibili".
Dopo aver letto queste pagine una fortunata ispezione alla soffitta della canonica ha permesso di individuare con buona sicurezza il quadro. Sul retro erano incollate pagine del Corriere della Sera dell'agosto 1930, altro elemento a favore dell'ipotesi attributiva avanzata.
Il quadro è stato affidato per una prima pulizia e si è individuata in basso a sinistra, la firma del pittore Mosè Bianchi.
A questo punto mancava solo la prova decisiva che il ritratto rappresentasse veramente don Gian Andrea Nova. La certezza è arrivata osservando la fotografia, posta sulla sua tomba, che si trova nella Cappella dei sacerdoti al Cimitero vecchio di viale Lombardia a Brugherio
La corrispondenza tra dipinto a olio e fotografia è evidentissima: stessa posa, stessi lineamenti, stesso sguardo, stesso abbigliamento, identica capigliatura. Nessun dubbio, quindi, che il quadro rappresenti il "Ritratto del parroco Gian Andrea Nova".

La mostra
Il percorso di questa mostra, che presenta come momento centrale il Ritratto del parroco Gian Andrea Nova eseguito da Mosè Bianchi, si snoda su due piani: quello storico-religioso e quello prettamente artistico.
Il primo parte dalla figura di don Gian Andrea Nova, che dal 1838 al 1878 guidò la parrocchia San Bartolomeo. Puntare l'attenzione su questo sacerdote significa illuminare quarant'anni di
vita del territorio, segnati da tanti avvenimenti, alcuni determinanti per l'Italia, altri decisivi per Brugherio. Il Risorgimento, l'unità d'Italia, la nascita del comune di Brugherio, la costruzione della nuova chiesa di San Bartolomeo, la costituzione di una parrocchia a Sant'Albino accadono durante questi anni e segnano parte dell'esposizione.
Affiancano questo percorso alcune opere di Mosè Bianchi: arredi, oggetti d'arte, paramenti, provenienti dalla parrocchia San Bartolomeo e da privati. Alcuni, come le bande laterali del baldacchino per le processioni eucaristiche, datate 1845, risalgono al periodo del ministero pastorale del parroco Nova; altri mostrano la fase immediatamente precedente (i ceroferari in legno dorato) o successiva (il parato completo in seta bianca e oro).
Il Ritratto del parroco Gian Andrea Nova, l'opera d'arte intorno alla quale si è costruita la mostra, è esposta accompagnata dalle fasi che dal suo ritrovamento, l'hanno portata, dopo il riuscitissimo restauro, all'apprezzamento attuale.
Tanti saranno i documenti e gli oggetti esposti, anche monete e francobolli gentilmente messi a disposizione dal Circolo Filatelico-Numismatico "Mario Bella" di Brugherio, il bozzetto predisposto da Carlo Simone di Altamura del monumento in memoria di Mosè Bianchi (inaugurato lo scorso maggio e installato nello spazio antistante l'Istituto monzese di istruzione superiore che prende il suo nome - Il bozzetto è risultato vincitore del concorso lanciato nel 2004 dall'omonimo istituto nell'anno del centenario della morte di Mosè Bianchi).

La mostra sarà visitabile dall'11 al 26 ottobre, tutti i giorni dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 18, con ingresso libero.

Per saperne di più
*" Il Pontificio Consiglio della Cultura è il Dicastero della Curia Romana che coadiuva il Sommo Pontefice in ciò che concerne l'incontro tra il Vangelo e le culture e le relazioni della Chiesa e della Santa Sede con i mondi culturali. Uno dei suoi obiettivi è quello di riaprire un dialogo sincero, affinché i rappresentanti della scienza, della letteratura e dell'arte si sentano riconosciuti dalla Chiesa come cercatori autentici del vero, del buono e del bello... Il Pontificio Consiglio della Cultura affonda le sue radici nel Concilio Vaticano II, e rappresenta una finestra aperta sul vasto, molteplice, inquieto e ricchissimo mondo della cultura contemporanea. La Costituzione Pastorale Gaudium et Spes (1965) ha espresso pienamente la necessità che la Chiesa si ponga a confronto con le istanze emergenti della cultura contemporanea. Assume un rilievo cruciale la prospettiva del dialogo creativo e profondo come strumento imprescindibile di reciproca conoscenza, di reale incontro e di reciproca fecondazione...."
(da: http://www.cultura.va/content/cultura/it/organico/profilo.html)

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