Villa Veladini-Marzotto
La villa ha un corpo a due piani, con dettagli e decori tipici dell'architettura eclettica, fiancheggiato da una più alta torretta belvedere.
Fu costruita nel 1910 dagli eredi di Giovanni Antonio Veladini, agrimensore e fattore del monastero di Santa Caterina alla Chiusa di Milano.
La famiglia Veladini ha avuto un ruolo importante sia nelle vicende storiche del Risorgimento milanese, sia nell'amministrazione di Cassina Baraggia e di Brugherio.
Verso il 1930 la villa fu acquistata dai Marzotto, proprietari dell'omonimo lanificio, e destinata a residenza del direttore della fabbrica.
La costruzione è un modello di edilizia borghese, tanto da essere evidenziata come bene di interesse storico dalla Sopraintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Milano.
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